Omaggio ad Alfredo Castelli ed alla ‘Cultura Alternativa’
Volete risparmiore sulle lamette da rasoio? Costruite una piccola piramide in scala con quella di Cheope e piazzateci dentro lo lametta: vedrete che ritornerà affilatissima. Vi sentite stanchi ed abbacchiati? Costruite una piramide in scala con quella di Cheope e ficcatela sotto il letto; vedrete che dormirete benissimo. Volete disidratare un frutto o imbalsamare il vostro gatto? AI solito costruite una piramide in scala con quella di Cheope, infilateci sotto Micio o una pera, e il gioco è fatto. Queste affermazioni sono tratte da un volume molto popolare qualche anno fa, Pyramid Power, il potere della Piramide. Di tanto in tanto le piramidi d’Egitto ritornano di moda e diventano oggetto di ogni sorta di speculazione e centro di ogni più incredibile fenomeno. Segno che il loro fascino e il loro mistero sono rimasti immutati nei millenni.
Le “vere” piramidi egiziane – quelle per cui le piramidi sono divenute famose – vennero edificate (almeno secondo gli storici perché, come al soIito, esistono teorie contrastanti) in un lasso di tempo relativamente breve, cioè dal 2800 al 2500 a.C. Delle trentacinque piramidi principali disseminate in Egitto la maggioranza si trova ai margini del deserto libico, ad ovest del Nilo. Sorgono generalmente a gruppi; il più famoso è quello di Giza, non lontano dal Cairo. È costituito da tre immense costruzioni; la più importante è la Grande Piramide, nota anche come “piramide di Khufu” o “di Cheope” (Cheope è il nome greco di Khufu). Venne edificata tra il 2700 e il 2600 a.C., durante la IV dinastia; è la più grande piramide del mondo (quelle del Sole e della Luna, o Teotihuacàn, in Messico, le sono di poco inferiori); il lato di base misura 230 metri; l’altezza è di 150 metri. È composta da 2.300.000 blocchi di granito, che pesano circa due tonnellate e mezzo l’una; il suo peso totale è di sei milioni e cinquecentomila tonnellote. All’interno è quasi completamente piena, ma stretti passaggi decorati da disegni e geroglifici conducono a camere sotterranee. Secondo alcuni vi dovevano essere seppelliti i faraoni, ma non è stata trovata nessuna prova di questa teoria, anche perché, fin dalla notte dei tempi, le piramidi sono state saccheggiate da predoni o utilizzate come “cave” di materiale da costruzione.
Da sempre si dibatte su come gli antichi egiziani siano riusciti a costruire monumenti così spettacolari. Effettivamente si tratta di opere che oggi, pur con tutte le moderne tecnologie a disposizione, potrebbero essere realizzale solo con immense difficoltà, o addirittura – come asseriscono alcuni ingegneri – non potrebbero più venire realizzate. Studiosi come Kurt Mendelssohn hanno elaborato interessonti teorie che coinvolgono rulli, carrucole, barconi, piani inclinati e un numero enorme di operai (non schiavi, fa rilevare Mendelssohn, ma gruppi di lavorotori momentaneamente disoccupati che giungevano da ogni parte dell’Egitto durante le stagionali inondazioni). Se ne legge in ogni testo scolastico; sta di fatto che, quondo si vede il risultato ottenuto, queste spiegazioni “razionali” non riescono a convincere. Ecco dunque la Grande Piramide come oggetto “del mistero”, ed ecco perché, nel corso dei secoli, essa fu associata a molti culti e interpretata, di volta in volta, come tempio massonico o rosacrociano, osservatorio astronomico o modello dell’Arca di Noe’.
La vera e proprio mania per le piramidi esplose nel 1830. Un certo John Taylor, che non aveva mai visitato la Grande Piramide ma si basava su alcune misurazioni effettuate dal colonnello Howard Vyse, pubblicò un volume dal titolo The Great Pyramid: why was it built and who built it? (La Grande Piramide: chi l’ha costruita e perché?). Esaminando le sue misure, Taylor credette di trovare una straordinaria serie di coincidenze matematiche. La piramide esprime in proporzione il peso dello T erra e la sua distanza dal Sole; il perimetro della piramide indica lo lunghezza dell’anno solare; l’altezza della piramide sto all’area di base come il raggio di un cerchio sta alla sua area. Di queste ipotesi solo l’ultima è vero; le restanti rimangono nell’ambito della pura speculazione. Altri autori, come Charles Piazzi Smith e Robert Menzies, affermano addirittura di aver “letto” nei rapporti tra le lunghezze dei corridoi della piramide, alcune date fatidiche della storia del mondo.
Da qui il passaggio ad altre ipotesi è quasi immediato. Le piramidi furono costruite dagli abitanti di Atlantide molto prima della loro data di nascita ufficiale; si tratta di “segnali” studiati per resistere nei millenni e comunicare messaggi alle generazioni future (un fatto che rende possibile anche se non probabile questa teoria è che i faraoni amavano apporre la loro “firma” e ridecorare monumenti costruiti in precedenza a cui non avevano mai posto mano). La piramide è stata costruita dagli extralerreslri 0, per lo meno. facendo uso di apparecchiature extraterrestri (antigravità, eccetera), la piramide possiede lo straordinario Pyramid Power.
Accantonando ogni ipotesi, sta di fatto che in un certo periodo della storia del mondo i popoli antichi conoscevano perfettamente alcune tecniche costruttive non ancora completamente riscoperte, soprattutto per quanto riguarda l’edificazione di opere colossali, e possedevano un sistema di misurazione che non ha nulla da invidiare a quelli in uso attualmente (vedere anche Stonehenge e Tiahuanaco).
Cosa leggere sulla Grande Piramide
I segreti della Piramide, di Kurt Mendelssohn
(Oscar Mondadori)
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