Omaggio ad Alfredo Castelli ed alla ‘Cultura Alternativa’
Milioni e milioni di copie vendute, miliardi di diritti d’autore, una denuncia per truffa, un vero e proprio esercito di seguaci, decine di imitatori in tutto il mondo: questo è quanto ha reso a Erich Von Daniken una serie di libri iniziata nel 1969 con Gli extraterrestri torneranno.
L’astuto scrillore tedesco ha avuto la genialità (e la capacità, questo gli va riconosciuto) di elaborare in forma estremamente divulgativa e leggibile alcune teorie non certo nuove, ma fino ad allora riservate a pochi iniziati: le cosiddette “ipotesi extraterrestri”. All’origine della civiltà umana vi sarebbe una visita – anzi parecchie visite – di un popolo venuto dallo spazio. Questo avrebbe fornito ai terrestri le conoscenze necessarie per iniziare il loro lungo cammino, e poi, compiuta la missione, sarebbe tornato sul suo pianeta sperduto nella Galassia. Sarebbero stati dunque gli extraterrestri a realizzare le famose “carte impossibili” (vedere la voce La carta di Piri Re’is), poi riprodotte, ricopiate e deformate da migliaia di mani nel corso della storia; e le linee di Nazca (vedere lo voce corrispondente), costituirebbero in realtà un gigantesco “spazioporto”.
Noi non scartiamo alcuna ipotesi a priori; c’è solo da commentare che tutti i popoli nei cui Paesi gli extraterrestri sarebbero atterroti (in Sudamerica, in Africa) sono stati conquistati e distrutti da civiltà indubbiamente più ciniche e più spietate, ma anche assai più avanzate tecnologicamente. Sembrerebbe, dunque, che gli extraterrestri avessero importato, più che conoscenze di tipo tecnico, una filosofia di vita particolarmente contemplativa.
Le prove da cui l'”ipotesi extraterrestre” è suffrogata sono, purtroppo, assai scarse. Von Daniken e i suoi imitatori si limitano a mostrare foto di antiche statuette e monili. Se la testa della statuetta è rotonda, essa è indubbiamente un casco da astronauta; se il personaggio ha le corna (come in molte antiche raffiguraziani), queste sono antenne, e così via. Solo la “Pietro di Palenque” e pochi altri reperti raffigurano immagini davvero inquietanti e a cui è difficile (ma non impossibile) trovare un’origine terrestre. Spesso, poi, tali scrittori citano viaggi che non hanno mai compiuto, inventano testimonianze fasulle, parlano di luoghi che in realtà non esistono (certe caverne dell’Ecuador, certe misteriose sale sotterranee che “solo loro avrebbero visitato”).
Cosicché la loro opera ha, parodossolmente, fornito nuove armi ai detrattori della “ipotesi extraterrestre” che, dopotutto, potrebbe nascondere un fondo di verità.
Cosa leggere sull'”Ipotesi Extraterrestre”
I seguenti volumi propongono soluzioni a misteri non risolti, con particolare attenzione nei confronti della cosiddeta “ipotesi extraterrestre”.
Terra senta tempo
Ombre sulle stelle
Il pianeta sconosciuto
Non è terrestre
Astronavi sulla preistoria
Polvere d’inferno, tutti di Peter Kolosimo
(Sugar)
Gli extraterrestri torneranno, di Erich Von Daniken
(Armenia)
Il mattino dei maghi, di Pauwels e Bergier
(Mondadori)
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