Imprimatur (Nemo #1 – Ottobre 2008)
Aldo Manuzio [Sermoneta o Bassiano 1449 – Venezia 1515]
Uno dei più grandi tipografi del suo tempo e il primo editore in senso moderno. Nel 1494 aprì la tipografia nella contrada di Sant’Agostin. I primi volumi uscirono nel 1494: Ero e Leandro di Museo, la Galeomyomachia e i Salmi. Tra il 1495 ed il 1498 pubblicò le prime edizioni complete delle opere di Aristotele, Aristofane, Tucidide, Sofocle, Erodoto, Senofonte, Euripide, Demostene e infine Platone. Dal 1501 Aldo si concentrò sui classici latini e italiani, che pubblicò per la prima volta in formato in ottavo e in carattere corsivo, disegnato appositamente dall’incisore Francesco Griffo da Bologna. Presto in Europa i suoi volumi furono conosciuti come ‘Aldine’.
Nel 1499 pubblicò la Hypnerotomachia Poliphili (Il combattimento d’amore, in sogno, di Polifilo) attribuibile (sulla base di un acrostico contenuto nel testo, formato dalle iniziali dei 38 capitoli) a Francesco Colonna, corredato di splendide xilografie e considerato il libro a stampa più bello del Rinascimento.
Nel 1502 pubblicò la Divina Commedia, in corsivo e senza alcun commento, edizione che costituì la base per tutte le ristampe dei tre secoli successivi, curata da uno dei principali consulenti di Aldo, Pietro Bembo (1470-1547). La II edizione della Commedia, illustrata, uscì a Venezia nel 1515. Aldo diede notevoliI contributi alla moderna cultura tipografica: la sistemazione della punteggiatura; l’introduzione del formato ottavo, di piccole dimensioni (prototipo dei ‘tascabili’), e del carattere corsivo (italico o aldino); la pubblicazione del catalogo delle proprie edizioni, in cui sono riportate notizie sugli argomenti trattati nei libri, i titoli dei capitoli e alcuni giudizi sull’opera.
Nel 1498, nella dedica alle opere di Poliziano, apparve per la prima volta il suo motto festina lente (‘affrettati lentamente’), simboleggiato dall’unione di un’ancora (= solidità) con un delfino (= velocità).
Lascia un commento