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Vol. 1: tavola tra le pagg. 486 e 487

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La ‘Musurgia Universalis’ di Athanasius Kircher

Il libro costituisce una delle “pietre miliari” della musicologia ed è stato molto influente nello sviluppo della musica occidentale – in particolare quella di J.S. Bach (1685-1750) e di L. Van Beethoven (1770-1827).

Il suo autore (Geisa, 1602 – Roma, 1680) ha vissuto e ha lavorato presso il Collegio Romano a Roma, per la maggior parte della sua vita, e la sua posizione al centro di una grande organizzazione internazionale – la Compagnia del Gesù – ha avuto due effetti molto importanti: innanzitutto ha ricevuto migliaia di lettere di Gesuiti e da altri dai luoghi più lontani e sconosciuti come la Cina e il Messico, dandogli accesso a fonti di conoscenza senza pari per lo più sconosciuti al mondo occidentale.

Vol. 1: tavola tra le pagg. 486 e 487La seconda conseguenza è stata inversa alla prima: i libri di Kircher sono stati stampati in grande tiratura – c’erano oltre 1500 copie stampate nel 1650 soltanto della Musurgia Universalis – e ampiamente distribuiti attraverso i canali dei Gesuiti. Nel 1652, per esempio, più di 300 Gesuiti giunsero a Roma da tutto il mondo per eleggere il nuovo Superiore Generale: ognuno di loro riportò uno di questi volumi sontuosi, il che spiega la sorprendente “diaspora” di questi testi, ancora oggi riscontrabile.

La Musurgia Universalis è quindi estremamente famosa e lo è stata sin da quando è apparsa nel 1650. La sua “immagine” più famosa è probabilmente quella degli uccelli e delle loro canzoni scritte in notazione musicale accanto ai disegni. Rameau e Beethoven potrebbero essere stati seriamente influenzati da questa immagine, che appare ancora nei libri di testo musicali per bambini utilizzati nel Regno Unito.

Vol. 1: tavola tra le pagg. 30 e 31L’opera inizia con il canto dell’usignolo, seguito da quello del gallo, dalla gallina che cova le uova e chiama i suoi pulcini, dalla quaglia, dal cuculo e dal pappagallo (che saluta in greco!).

Il resto del contenuto del libro, tuttavia, è molto meno noto, anche se un piccolo numero di immagini in bianco e nero (tutte appartenenti allo stesso ristretto gruppo) appare regolarmente sui siti web. La casa editrice tedesca di Olm ha prodotto una edizione in facsimile nel 1990, ma è già completamente esaurita.

Forse la cosa più strana di tutte è che non esistono traduzioni del libro (salvo una versione ottocentesca in tedesco), che è scritto in un latino piuttosto pesante con escursioni occasionali in greco ed ebraico. Alcune delle partiture musicali stampate nel libro non sono reperibili in nessuna altra forma, nonostante la fama di alcuni dei compositori.

Vol. 1: frontespizioIl frontespizio del primo volume è stato inciso da Baronius di Roma, su disegno di Giovanni Paolo Schor, e si ricollega a pagine simili contenute in altri volumi di Kircher, in particolare nei simboli del triangolo e del globo. La colorazione di questa pagina – da attribuirsi ad artista sconosciuto (forse un precedente proprietario) – è uno dei risultati artistici di maggior successo nei due volumi dell’opera conservata presso l’Università di Glasgow.

Il triangolo in alto è il simbolo della Santissima Trinità ed irradia i suoi raggi su tutta la parte superiore del quadro. Kircher ha l’idea, tipicamente medievale, che la musica sia un riflesso della matematica e della proporzione che si riscontrano in tutta la Creazione, sicché la Trinità non è solo un simbolo ma un vero e proprio dogma. Sotto la Trinità troviamo i nove cori angelici a quattro voci, che cantano un canone in 36 parti di Romano Micheli. Il canone è correttamente descritto come “canoni sopra le vocali di piu parole”, anche se, in questo caso specifico, le parole attribuite sono quelle dei cori angelici del Trishagion: “Sanctus, Sanctus, Sanctus “, come riportato nell’Apocalisse. La scritta recita: “Coro angelico di 36 voci distribuito in 9 cori”.

La sezione centrale è dominata da un globo del mondo, su cui siede “Musica”, che tiene la lira di Apollo e gli strumenti di Marsia. Il globo è circondato da Zodiaco e Musica stringe anche una banderuola con la scritta “Di Athanasius Kircher della Compagnia di Gesù, Creazione Universale della musica ovvero Dell’arte …” (che è anche l’inizio del titolo completo del lavoro). Attorno alla parte terminale del nastro viene visualizzata la dedica “A Sua Altezza Serenissima Leopoldo Guglielmo, Arciduca d’Austria”. Altri simboli in questa sezione sono i circoli di sirene danzanti sulla spiaggia, un pastore che prova l’eco e il cavallo alato delle Muse, Pegaso.

La parte più bassa della foto raffigura dei fabbri in una grotta: il suono dei fabbri che martellano aveva portato Pitagora a conclusioni importanti sulla natura del passo musicale e proprio i fabbri sono evidenziati nell’immagine da Pitagora che li indica e che reca altresì un’illustrazione del suo Teorema in cui compaiono dei triangoli, ricollegandosi in tal modo ancora una volta alla parte superiore dell’immagine. La musa sulla destra parrebbe essere Polymnia ed appare in posa classica circondata da strumenti musicali di vario genere.

Vol. 2: tavola tra le pagg. 366 e 367                Vol. 1: tavola tra le pagg. 500 e 501

La tavola a sinistra qui sopra raffigura L’Armonia della Nascita del Mondo (“Harmonia Mundi Nascentis”), rappresentata da un organo cosmico con sei registri corrispondenti ai giorni della creazione. Sotto la tastiera c’è una didascalia che dice “Sic ludit in orbe terrarum Aeterna Dei Sapientia” (così si manifesta la Sapienza Eterna di Dio sul globo terrestre). Le sei scene ricalcano la Genesi come disegnata da Robert Fludd, mostrando i mari, la terra, le piante, i pianeti, gli animali e l’uomo.

Vol. 2: tavola tra le pagg. 346 e 347

Questa invece è una meravigliosa illustrazione del meccanismo di un organo idraulico; esso viene mostrato mentre mette in movimento diversi automi contemporaneamente, come i fabbri pitagorici sulla sinistra e le creature danzanti intorno allo scheletro sulla destra. Un esame più attento del cilindro mostra come funziona: le perforazioni permettono ai perni di passare attraverso, e da qui aprono il tubo superiore. I nomi delle note sono chiaramente visibili. Un esempio concreto del progetto di Kircher è ancora in mostra nel Palazzo del Quirinale, a Roma.

Vol. 2: tavola tra le pagg. 302 e 303L’illustrazione qui a fianco mostra un dispositivo per “ascoltare” una piazza: le voci dalla piazza sono captate dal corno e riprodotte attraverso la bocca della statua nella sala del piano nobile al piano superiore, permettendo sia lo spionaggio che la simulazione di un evento miracoloso.

 

 

 

 

 

Vol. 1: tavola tra le pagg. 476 e 477

Questa tavola raggruppa alcuni strumenti a pizzico:

“II” è una Testudo o tartaruga, chiaramente un liuto a dodici corde;
“III”
è una Tiorba o Liuto Basso;
“IV” è denominato Chitarra Comune, ma più raramente essa sembra avere 17 corde;
“V” è un altro rompicapo, etichettato Chitarra Tedesca o Italiana, ha cinque corsi, o coppie di stringhe, ma solo quattro note sono riportate nella tabella di accordatura;
“VI” è denominato Tipo di Chitarra Spagnola e ha cinque corsi;
“VII” è proposto come combinazione di Tartaruga e Mandora, ed è forse una sorta di mandolino;
“VIII” si dice che sia un tipo di Turco Tricorde, volgarmente conosciuto come un Colachon.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Vol. 1: tavola tra le pagg. 14 e 15

L’interesse di Kircher per l’anatomia è mostrato nei seguenti disegni anatomici della testa e dell’orecchio umano, intesi a mostrare come l’orecchio senta realmente e risponda alla musica. La legenda può essere  tradotta con: “Gli organi uditivi di vari animali”.

Le varie ossa auricolari sono affiancate per il confronto: uomo, mucca, cavallo, cane, e poi leopardo, gatto,  topo e maiale, seguiti da pecora e oca (vedasi qui sotto).

Vol. 1: tavola tra le pagg. 14 e 15

 

 

 

 

 

 

 

L’Arca Musurgica (vedere sotto) è un dispositivo mediante il quale un non-musicista poteva comporre un brano musicale composto da quattro parti usando segmenti musicali preimpostati, inscritti su bacchette disposte in colonne all’interno della scatola. Ogni tipo di bacchetta corrispondeva a una particolare unità metrica per esempio 4, 5 o 6 sillabe, e su ogni bacchetta ci sono o esempi di contrappunto complessi (da un lato) oppure più semplici impostazioni ‘nota contro nota’ dall’altro. Una volta che la frase da impostare è stata analizzata nelle sue unità sillabiche fondamentali, ciascunoa di esse può essere associata ad un esempio tratto da una bacchetta del tipo appropriato. Ci sono molte arche ancora esistenti, tra cui una nella Biblioteca del Pepys Magdalene College di Cambridge.

Vol. 2: tavola tra le pagg. 184 e 185

In anni recenti, l’Athanasius Kircher Correspondence Project, sviluppato congiuntamente dalle Università di Stanford e di Milano, sta pubblicando parte della varietà e della qualità delle oltre ottocento epistole regolari di Kircher. Uomo di vasta erudizione, ovviamente, e con interessi ad ampio spettro, Kircher ha scritto più di quaranta libri, nel periodo in cui visse e lavorò a Roma; molti di questi volumi sorprendenti sono disponibili per la consultazione in collezioni speciali.

 

Approfondimenti

Athanasius Kircher, Vita del reverendo padre, Athanasius Kircher. Autobiografia, Roma: La Lepre Edizioni, 2010, p.123
Rivosecchi Valerio, Esotismo in Roma barocca. Studi sul Padre Kircher, Roma: Bulzoni, 1982, pp. 280
Casciato M.-Ianniello M.G.-Vitale M. (eds), Enciclopedia in Roma Barocca. Athanasius Kircher e il Museo del Collegio Romano tra Wunderkammer e museo scientifico, Venezia: Marsilio 1986, p. 376 ISBN 88-317-4846-7
Lo Sardo Eugenio, Il Museo del mondo, Roma: De Luca 2001, ISBN 8880164090
Marrone Caterina, I geroglifici fantastici di Athanasius Kircher, Viterbo: Nuovi Equilibri, 2002, pp. 160 ISBN 88-7226-653-X
Marrone Caterina, Le lingue utopiche, Viterbo: Nuovi Equilibri, 2004 [1995], pp. 338 ISBN 88-7226-815-X
Totaro Giunia, L’autobiographie d’Athanasius Kircher. L’écriture d’un jésuite entre vérité et invention au seuil de l’œuvre. Introduction et traduction française et italienne, Bern: Peter Lang 2009, p. 430 ISBN 978-3-03911-793-2
Anton Haakman, Il mondo sotterraneo di Athanasius Kircher, Garzanti 1995, p. 239 ISBN 88-11-66170-6
Pangrazi Tiziana, La Musurgia Universalis di Athanasius Kircher. Contenuti, fonti, terminologia, Firenze: Olschki 2009, pp. 206 ISBN 978-88-222-5886-1
AA.VV., Athanasius Kircher e il suo teatro di natura ed arte, mostra 4-11-18-25 maggio 2009, Roma, C.C.I.A.A. di Roma, 2009

 

Fonti

– Le tavole riprodotte provengono dalla Sp Coll Ferguson Af-x.9 & Af-x.10 (ossia voll. I & II)
Glasgow University Library – Special Collections Department
Wikipedia per i testi consigliati per l’approfondimento

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